12 mesi

Cosa mi ha insegnato un anno di Ebola?
Da 12 mesi quotidianamente dedico una parte cospicua del mio tempo per documentarmi, osservare , capire questa malattia terribile.
Bene, a parte storie inimmaginabili per noi occidentali, terribili, violente, quasi impensabili di abbandono ed indifferenza, ho capito che la vita umana non ha lo stesso valore ovunque.
Le Ong sono state lasciate sole per mesi ad affrontare un mostro che è ben lungi, ancora oggi, dall'essere vinto.
Quando però le tre potenze storiche Inghilterra , Usa e Francia appoggiate da Cina e Cuba sono intervenute, spinte dal terrore di trovarsi il Male in casa, i risultati sono arrivati.
Delle 10.000 persone probabilmente morte di Ebola 2/3 potevano essere salvate.
Ma sappiamo che al mondo siamo troppi e qualche migliaio di morti di un'altra razza è un "effetto collaterale" in fondo accettabile...soprattutto se può diventare un brevetto per un lucrosissimo vaccino, cioè soldi, tanti soldi .
Non tutti però seguono questa logica.
Ho imparato che ci sono migliaia di individui che hanno la forza e la determinazione di battersi per chi non ha speranza e dignità , neppure nella morte e neppure davanti al rischio concreto di incontrare la propria morte.
Questi sono la vera scoperta di Ebola, il lascito straordinario di quell'essere terribilmente incongruente denominato "uomo".
È davanti a loro che provo gioia, orgoglio, speranza, commozione.
Loro hanno vinto il mio Nobel, dandomi e dandoci speranza e dignità, in Africa come in Italia.
Per il resto quasi nessuno ha vagamente compreso cosa ci abbia sfiorato e cosa si aggiri ancora nel buio attorno al campo.
I nostri "eroi invisibili" sono come il fuoco,ci danno ancora un pò di sicurezza alleggerendo quel senso di oppressione che un Male oppure il Buio sanno infondere...