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Attraverso la notte...

I pensieri si rincorrono,

giocano con le nostre emozioni.

Ed il bello è che appaiono improvvisamente, come un sole pallido fra la nebbia,

o una luna diafana nel profondo del buio.

Restano per un poco al nostro fianco poi ,

come sono arrivati, così, improvvisamente,

se ne vanno, lasciandoci a volte un po’ più soli,

a volte un po’ più felici.

Ieri sera passeggiando con Roberto ho scattato alcune foto e mentre scrutavo nel buio ho sentito distintamente arrivare da quella silenziosa solitudine delle note, una melodia struggente.

Pino se n’è andato da un po’, da quel tanto che fa dimenticare l’emozione del momento.

Bene è proprio allora, quando tutti dimenticano, che io ricordo con più forza e più nostalgia, così tanto da “vedere e sentire” dal nulla un viso,

una voce, una melodia…

Quando certi artisti sono vivi vengono osannati, adorati , incensati poi, ad un certo punto… dimenticati.

Anche a Pino è successo quando negli ultimi anni è stato abbandonato come si fa con un vecchio gioco che non diverte più come prima.

Eppure a me Pino ha sempre emozionato così tanto da commuovermi, senza che mai nulla,

in quelle emozioni, cambiasse,

toccato né dal tempo, né dalle mode.

Ed io ho sempre pensato che il segreto suo e di quelli come lui, donne ed uomini unici e veri così tanto da imbarazzarci, fosse proprio in quelle parole che mi regalò un ventina di anni fa, riempiendomi di orgoglio e lasciandomi dentro un grande insegnamento .

Un giorno gli scrissi e gli feci la domanda più sciocca e banale che un appassionato di chitarra sgangherato come me potesse rivolgergli.

Gli chiesi se per suonare la chitarra come faceva lui

contasse di più il cuore o la tecnica.

Lui dopo un paio di giorni mi rispose.

Rimasi folgorato da quella mail.

Diceva semplicemente…

”ah Ma,

lo studio,lo studio e quando hai finito ancora tanto studio, questo sono la chitarra, la musica, le passioni vere,tanto studio quanto tu possa sopportare, ma poi,

alla fine, quello che serve è solo, unicamente, il cuore.

ciao, Pino …”

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