Artigiani..., Cuba, Trinidad
Nei paesi meno opulenti riesco ad apprezzare il valore intrinseco e sociale degli artigiani.
La loro è la formula di produzione di beni più sostenibile del pianeta.
Eppure non c'è più posto per il loro paziente lavoro che corre sul confine con l'arte.
L'industria non fa prigionieri sgretolando i modelli culturali concorrenti, anche se sono infinitamente meno forti e più ricchi.
Produrre beni è diventato un esercizio di economicità di scala che ha come unico fine la moltiplicazione del denaro.
Non serve ricordare quanto più vivo e denso sia un oggetto costruito con amore rispetto alla quantità di sofferenza ed al senso di estraneità che pervade la produzione di massa dell'industra capitalistica.
A Trinidad ho visitato un piccolissimo laboratorio artigianale specializzato nel lavoro dell'argilla e della ceramica.
Poche persone, uno spazio poco più grande di una rimessa fra le case del paese bastano per dare vita ad una bottega artigiana e dentro uomini, visi, storie vecchie di secoli a dispetto della giovane età di alcuni di loro...
Così è stato bello ed affascinante catturare qualche immagine di questo micromondo che ruota nell'universo di questo gioiello della architettura cubana che è Trinidad.
Mi sono soffermato ad osservare i visi, gli occhi , le mani di questi uomini perchè, a ben guardare, l'essenza di quelle mani, di quei volti, forse di quelle storie pare essersi trasfuso negli oggetti che loro costruiscono ancora oggi con metodi vecchi di secoli continuando nella tradizione di grande creatività "povera" e popolare che qui sopravvive ancora a qualsiasi assedio mediatico o culturale.