top of page

Vai via


Vai via. Che sia tu o tua sorella non fa differenza. Il disagio è lo stesso, vissuto ormai tante volte, descritto alcune. Poco importa cosa pensino gli altri di questa sofferenza e del mostrarla senza infingimenti. Fregarsene di ciò che pensano gli altri ed essere sè stessi. Ti ho sempre sognata così mentre stavi per nascere; forte, coraggiosa , spavalda. Ciò che non ero stato io. Ci penso perché ogni anno te ne vai lontana proprio dopo il tuo compleanno cosi penso ad allora e ad oggi, metto in corto circuito passato e presente. Penso a quello strappo violento che ogni volta devo sopportare quando te ne vai. Devi fare la tua storia ma per me è difficile. A me resta solo quello sradicamento che io vivo sempre dolorosamente ed ogni volta vacillo. Non è gelosia e neppure senso di possesso paterno. Sei tu ed il mio atavico attaccamento a chi amo , a ciò che sta nella mia vita. I miei visi, i miei posti, le mie stanze , i miei vestiti, i miei piccoli oggetti della scrivania... La rottura di un legame mi provoca un senso di vuoto che non si riempie neppure con la consapevolezza di una crescita o di una necessità. Per questo odio partire, odio veder partire. Però vi amo così tanto da accettare il supplizio con penosa rassegnazione ma anche con rabbia, quella di non sapere accettare. Buon viaggio allora, lasciami dove sono e porta con te tutti i tuoi sogni più vivi e la certezza che partendo, viaggiando, diventerai sempre più bella là dove serve, dentro di te...

bottom of page