Porta Europa

Ho imparato col passare del tempo che la visione delle cose da vicino falsa le prospettive piuttosto che renderle chiare. Nonostante tutto però questa sera avverto una strana atmosfera. Forse sarà la casa improvvisamente vuota, silenziosa, mentre scorrono davanti ai miei occhi le immagini dell’Isola. Bella, selvaggia, impermeabile ed indifferente alle vicende umane. Ma non è possibile dimenticare tutto, cancellare le derive su questo mare formidabile e commovente. Soprattutto oggi. Così quando sono arrivato a questa immagine ne ho avvertito il profondo sapore amaro. Per tutto ciò che significa e ciò che non significa insieme. Questa è porta Europa, a Lampedusa. E’ in prossimità del porto quindi è probabile che questa sia stata la prima visione dell’Europa avuta da qualche migrante scampato al mare con l'aiuto dalla guardia costiera, la nostra Ellis Island mediterranea. E’ proprio in questo crocevia che l’atmosfera di questa sera perde senso, si smarrisce come in un banco di fittissima nebbia. Gli unici echi che riescono a sfuggire alla cappa di invisibilità sono il melanconico canto di una sirena che ripete “no” e l’urlo muto di una bocca spalancata in cerca di ossigeno invasa dall’acqua salata del mare. Il “no” di una Gran Bretagna spaventata, egoista, nordica ed anglocentrica che ha perso il senso della propria identità voltando le spalle a quella Europa a cui appartiene. Si sente americana quella England che se ne va irretita dalle lusinghe di zio Sam. Non sa che la sua storia è solo ed unicamente legata a quel vecchio continente e che senza quella storia fatalmente si perderà. L’urlo invece è di quel ragazzo di 25 o 26 anni precipitato nel buio del mare notturno. Inseguiva un sogno o meglio un diritto ad un futuro che nella sua terra gli era sempre stato negato dalla nostra etica economica. Da uno scellerato teorema che incatena la ricchezza di qualcuno alla inversa povertà di tutti gli altri. Lo ha urlato che una speranza ed una possibilità gli era dovuta ma quell’urlo è diventato muto quando l’acqua salata gli ha riempito i polmoni e la sua bocca è rimasta un terribile monito spalancato sul nulla della nostra inesistente "nuova etica". Porta Europa. Quale Europa ? Il tempo che scavale roccia e sospinge instancabilmente le onde del mare per migliaia di chilometri ce lo dirà ed intanto ciò che siamo stati , emigranti disperati, si cancella dalle nostre cellule rendendoci dei freddi ragionieri che tengono il conto delle nostre piccole miserie e della nostra incapacità di sognare. Porta Europa, a Lampedusa.