11.09 Blue night, blue moon, Blue Note
Domani sera, per la seconda volta, salirò la stretta scala che si insinua dietro il palco, anzi sopra. Sono quasi certo che proverò quello stesso brivido. Poi entrerò nella piccola stanza. Si fatica quasi a pensare che di lì, fra quelle “sei mura” siano passati i più grandi
Musicisti della storia, molti miei miti, artisti che amo ed ho amato, che non scorderò mai. Del Blue Note più ancora del prestigio indiscusso del tempio, amo ed amerò sempre il fascino e l’atmosfera di quella stanza, di quel camerino. Essere lì per me è un doppio impegno;documentare lo spettacolo di un gruppo ormai di Amici ma anche “obbligarmi” a rinnovare un giuramento. Quello di non smettere di sognare, ormai adulto, all’ingresso dell’età del cinismo e della disillusione, continuare ad essere bambino e credere di poter costruire ed inseguire qualcosa di “indefinitamente” grande. Cosa sara? Un’immensa banalità. Lasciare un segno di un passaggio, anche un piccolo graffio sul pavimento dell’eterno, con su scritto “ ho fatto di tutto per lasciare un’emozione…” Grazie alla Bononia Sound Machine, Lorenzo, Vic, tutti i ragazzi, che mi hanno accolto come uno di loro, pur essendo un bastardo, né musicista, né vero fotografo...

In cima alle scale, Blue Note, Milano.

BSM, 2015, con Jeff Tamelier & Steff Burns.