top of page

Genitori, un mestiere.

Lo sapevo già da anni ma ora ne ho la certezza. Dopo che sono stato genitore di una espatriata so che il mestiere di genitore è il più duro ed ingrato lavoro dell’universo. A dire il vero è una missione nella quale però la vocazione, se viene, viene dopo. Lo dico per le mille volte che l’ho cercata ed era assente o impegnata e le altrettante nelle quali mi ha scritto perché aveva un problema in piena notte. Lo dico pensando ai genitori dei dei due ragazzi “ dispersi “ nel rogo della Grenfell Tower di Londra, lo dico pensando ai genitori di Giulio Regeni, lo dico pensando a Peppino Englaro, lo dico pensando alle migliaia di giovani che espatriano poi spariscono e magari non fanno notizia. Lo urlo con rabbia, verso il cielo, perché non so contro chi urlarlo; nessuno che conosca ha redatto un tutorial sulla materia, nessuna clausola rescissoria plausibile è conosciuta. Spesso sono partiti perché qui non ci sono più soldi, ma “ là “ non sono poi così fenomeni… l’erba del vicino è drammaticamente più verde. Sono solo più logici e spesso fanno ciò che dicono, spesso anche ciò che non dicono, come ad esempio ignorare i controlli di sicurezza tanto è un quartiere di immigrati. Immigrant song dei Led Zeppelin partiva con un urlo. Tanti genitori restano appesi a quell'ultimo grido, come i genitori dei ragazzi che prendono un barcone, poi la loro vita si spegne. Un mestiere durissimo. 

bottom of page