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Ecce homo.

Il mio nome è Piccola Alce, 17 anni Sioux. 

"Essere indiano è un atteggiamento, uno stato d'animo, un modo di essere in armonia con tutte le cose e tutti gli esseri permettendo al cuore di essere il distributore di energia su questo pianeta. Consentire sentimenti e sensibilità per determinare dove va l'energia , portando vitalità dalla Terra e dal Cielo, mettendola dentro di sè e regalandola proiettandola dal cuore." Brooke Aquila di Medicina

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Sono una ragazza, ho 17 anni. Forse per Auschwitz sono adulta, qui sono morti così tanti bambini. Io non capisco wasichu, l’uomo bianco. Insegue sempre il possesso delle cose, ma le cose sono nulla nella vita. In più wasichu è vigliacco. Spara da lontano col fucile, cerca di colpire il nemico senza avvicinarsi, mentre per i nostri guerrieri è motivo di orgoglio toccare il petto del nemico. Si avventa su donne, vecchi e bambini, come ha fatto con noi a Wounded Knee e non ha alcun rispetto per l’onore. Piede Grosso , il nostro capo, stava cercando terre più sicure quando il 7° cavalleria ci raggiunse e non ci lasciò scampo senza alcuna pietà. Ricordo quella mattina, quando l’odore di legna bruciata riempiva ancora l’aria col suo aroma di resina nel freddo pungente per il ghiaccio e la neve. Uscii dalla mia tenda per vedere sorgere il sole e ringraziare il Grande Spirito di avermi regalato una notte serena. Tutto era armonia, tutto era ancora in pace. Non c’era ancora wasichu lì attorno e vedevo un cervo al limitare del bosco dietro il nostro accampamento respirare quieto in un nuvola di vapore. Noi pellerossa abbiamo sempre cercato l’armonia con la Madre Terra, perchè noi apparteniamo a lei non viceversa, come diceva mio nonno Tanawaka. Non potevo saperlo allora ma era inevitabile che wasichu un giorno, quel giorno, arrivasse e ci distruggesse. Le nostre vite, le nostre anime, erano e sono inconciliabili. Non possono coesistere un pellerossa ed un bianco nella stessa terra ed è il più fiero e rispettoso della Madre Terra che in questa guerra soccombe, mentre il malvagio vince, sino a che Lei accetterà di sopportarlo e nutrirlo. Noi non comprendiamo il vostro odio, questa mancanza di pietà che vi spinge ad uccidere spesso senza motivo di sopravvivenza anche la vostra stessa gente. Forse io non sono capace di comprendere perchè sono così giovane, ma forse neppure i nostri anziani, fumando la pipa nelle fredde notti d’inverno e discutendo fra loro, avranno mai compreso cosa vi agita, cosa vi spinge ad essere così crudeli. Avete bruciato i corpi di questa gente dopo averne torturato e piegato le anime. Vedevo questi soldati spargere le ceneri dei grandi fuochi sulle strade innevate e quelle ceneri erano uomini , donne e bambini a cui avete negato persino la sepoltura , che è sacra.Anche noi a Wounded Knee eravamo quasi tutti deboli, indifesi, i pochi guerrieri erano sul sentiero di caccia per procurare cibo eppure avete usato tutta la stessa violenza possibile, massacrandoci nel letto gelato del piccolo fiume. A Wounded Knee avete spezzato un popolo, in questa spianata gelata piena di baracche di legno avete cancellato nuovamente il vostro onore, il vostro senso stesso di uomini. Non capirò mai. I soldati blu mi colpirono col fucile e lasciarono il mio corpo ai corvi ed agli sciacalli vicino al fiume, mentre il mio viso era schiacciato a terra. Avreste potuto almeno girare il mio corpo e lasciarmi guardare morendo, per l’ultima volta, l’azzurro del cielo.

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