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Mexico, la luna nel lago

Ho viaggiato e viaggio ancora. Ho scritto e scrivo ancora. Due modi di stare nella vita molto diversi anche se mi riguardano profondamente. Ugualmente importanti ma diversi in relazione alle emozioni che generano in me. Viaggiare è l'unico modo di evolversi e cambiare veramente che io conosca. Mi costringe a vivere, a rinnovarmi, quindi spesso finisco per migliorarmi anche se lo soffro terribilmente. Un disagio che va e viene e che ha a che fare ovviamente col mio mondo interiore e la mia storia. Scrivere è invece per me il modo più naturale di essere ciò che sono, ciò che sono sempre stato, quindi infondo è speciale normalità. Pensavo che scrivere viaggiando fosse una soluzione interessante. Sbagliavo. O scrivo o viaggio, diversamente non funziona.

Anche con la fotografia ad un certo momento ho pensato fosse il caso di smettere di scrivere fotografando o fotografare scrivendo.

Ho detto adesso basta ! foto o parole e basta, divisi per sempre.

Poi però quando fai certe esperienze, quando fai certi viaggi raccontare ti da un grande piacere, ti viene naturale soprattutto scriverlo quel diario di viaggio e lo fai...

Cancun.

Lo Yukatan è uno dei 31 stati del Messico.

Se lo raggiungi volando da Milano hai decisamente tutto il tempo che serve per pensare.

Sonnecchiando, guardando qualche film e leggendo mi è capitato chiaramente di scrivere.

Così è nata questa sorta di diario di viaggio...

Fino ad una decina di anni fa i voli atterravano a Mérida la ciudad blanca, la capitale dello stato.

Mérida è una città piena di cultura nel senso più lato possibile, un luogo che si nutre di cultura e dove ogni giorno accade qualcosa di importante legato appunto a qualche tipo di manifestazione artistica o culturale.

E'una città piena di teatri, di musica, dove la gente si mischia in perfetto stile caraibico ed il risultato ha un gran sapore.

Ma a Mèrida arriveremo dopo.

Da quando a queste latitudini il turismo culturale è stato soppiantato da quello "marittimo", da quando lo stile di viaggio è svoltato da "europeo" ad americano, Cancun è diventata da queste parti la porta d'ingresso allo Yukatan, al mondo Maya , al Messico.

Io sono arrivato qui, il mio primo contatto con questa terra strana e fantastica è stato con questo modello...

Grattacieli camuffati da albergo a tante stelle quante il tuo conto in banca può permetterti.

Dopo 11 ore di volo però infondo avrei accettato di poggiare i piedi un po' ovunque purché sul solido.

In realtà dopo avere tirato fuori dalla valigia ciabatte e costume non ho resistito al desiderio di andare a fare una passeggiata su questa splendida spiaggia bianchissima, lasciandomi la rutilante Babele americanos, a metà fra Miami e Las Vegas, dietro le spalle.

Almeno guardando il mare, ovunque nel mondo, qualsiasi diavoleria ci sia dietro di te senti sempre un grande senso di libertà, voglia di perderti in quella selvaggia immensità azzurra...

così ho capito che questo viaggio sarebbe stato esattamente vissuto così, sospeso a metà fra l'azzurro del mare e quello incredibile dei suoi cieli altrettanto sconfinati e commoventi.

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