Rosae
Rosae è stato un po' come quando il maestro a scuola diceva "Oggi tema libero".
Lo scopo era quello di passare dal creare immagini casuali e fantasiose al dovere seguire il vincolo di un tema.
L'obbiettivo era confrontarmi con una intelligenza artificiale e scoprirne potenzialità e limiti oltre a capire a cosa serva.
Credo che sia stata una buona intuizione perché le cose si sono subito complicate.
La difficoltà era reciproca: non sapevamo comunicare.
Ho cominciato quindi a capire che attualmente questo strumento reagisce in modo diverso davanti a comandi simili.
Non essendo un tecnico io non mi so spiegare le motivazioni ma non è tanto la complessità della descrizione passata alla macchina a rendere più o meno soddisfacente il raggiungimento del risultato ma qualcos'altro che di fatto mi sfugge ancora.
Ad alcune descrizioni estremamente complesse la macchina mi rispondeva in modo straordinariamente coerente mentre ad altre apparentemente molto più semplici dava risultati completamente inaccettabili.
Come leggo un po' ovunque siamo ancora in una fase di apprendimento, una fase evolutiva di queste macchine, quindi probabilmente i modelli che stanno dietro alla riga che noi andiamo a compilare sono ancora in via di completamento.
Rosae era un tema libero: raccontare la storia di una piccola rosa che se ne va per il mondo, quindi ho lavorato in libertà immaginativa, per immagini singole sciolte da una relazione.
Ho quindi cercato di alzare l'asticella della complessità andando a cercare un'idea da raccontare.
Future urban jungle di fatto è questo, il tentativo di rendere un racconto di una storia tenuta insieme da un'idea di fondo: un futuro nel quale la natura si riprende il controllo delle città imponendo le sue regole all'uomo.
